I vantaggi di essere Bilingue

 

Essere bilingue… vent’anni fa pochissime persone potevano dire “Io sono bilingue”, mentre al giorno d’oggi è una caratteristica abbastanza diffusa grazie alla globalizzazione e alla possibilità di viaggiare e vivere in diversi paesi.

Ma anche se è molto diffuso, c’è ancora tanta confusione sull’argomento, ed alcuni pensano che esporre i bambini a più lingue dalla nascita possa creare problemi nel loro sviluppo e nel loro linguaggio. Non c’è cosa più falsa.

In questo articolo, vedremo insieme quali sono i vantaggi dell’essere bilingue per smentire una volta per tutte questo falso mito che il bilinguismo possa avere delle controindicazioni.

 

Che vuol dire Bilinguismo?

In parole povere, il bilinguismo è la capacità di utilizzare due lingue.

Una delle definizioni di bilinguismo ci dice che in realtà, per essere considerati bilingue, non è necessario parlare le due lingue con la stessa padronanza, e non è necessario avere una conoscenza completa (nativa) della seconda lingua.

Infatti, quando si parla di bilinguismo nell’infanzia, si intende bambini che sono esposti a due (o più) lingue: ad esempio bambini i cui genitori parlano lingue differenti, oppure bambini che sono esposti ad una lingua a casa e ad un’altra lingua nella comunità (a scuola).

I bambini bilingui possono essere divisi in due gruppi, basandosi sull’ordine di esposizione delle lingue.

Bilinguismo Simultaneo

Si parla di bilinguismo simultaneo quando un bambino è esposto a due lingue dallo stesso momento (di solito dalla nascita). è il caso di bambini i cui genitori parlano due lingue differenti, ognuno dei genitori parlerà la sua lingua al bambino, che sarà esposto ad entrambe dalla nascita.

Bilinguismo Consecutivo

Si parla invece di bilinguismo consecutivo quando il bambino viene prima esposto ad una lingua, e successivamente ad un’altra. è il caso di bambini a cui viene parlata una lingua a casa, e che successivamente sono esposti ad un’altra lingua appena iniziano la scuola (ad esempio, bambini di una famiglia italiana che vive a Londra).

Oggi, circa il 70% della popolazione mondiale è considerato bilingue. Al contrario di quanto si pensava all’inizio del 1900, crescere bilingue (o multilingue) non causa problemi cognitivi o di linguaggio. Al giorno d’oggi, numerosi studi affermano che crescere bilingue possa avere dei vantaggi.

Quali sono i vantaggi di crescere Bilingue?

Innanzitutto, la capacità di parlare due lingue differenti e di comprendere differenti culture, supporta l’abilità socialee l’abilità di creare relazioni di amicizia tra bambini.

Questi bambini, una volta adulti, avranno più possibilità di trovare un’occupazione, soprattutto al giorno d’oggi, quando è possibile lavorare remotamente per un Paese differente anche rimanendo a casa.

Ma non solo. Alcuni studi affermano che i bambini bilingui sono più avvantaggiati rispetto ai loro coetanei monolingui ad affrontare situazioni nuove e inaspettate, che escono dalla loro routine. Questo perché l’essere esposti a due lingue e il dover cambiare da una lingua all’altra velocemente migliora l’attenzione e la memoria.

I bambini bilingue, inoltre, sono in grado di capire sin da molto piccoli che gli altri possono vedere le cose da un punto di vista diverso dal loro (la famosa “teoria della mente”). Questo perché sono abituati sin dall’inizio ad adattare la lingua in cui parlano alla persona con cui stanno parlando – comprendendo che altre persone potrebbero non parlare entrambe le lingue che parlano loro.

 

Il bilinguismo causa problemi di linguaggio?

La risposta definitiva è NO!

I bambini bilingui seguono le stesse tappe dello sviluppo del linguaggio dei loro coetanei monolingui.

E allora perché è così comune sentire che il bilinguismo causa ritardo?

Il motivo e che il bambino bilingue a volte sembra parlare in ritardo perché la sua abilita linguistica o è divisa in due lingue.

Prendiamo come esempio il vocabolario:

  • Se un bambino che parla solo italiano è in grado di dire 50 parole, un bambino della stessa età che parla italiano e olandese potrebbe dire 27 parole in italiano e 27 in olandese.
  • Se si confrontano il numero di parole che i due bambini utilizzano in italiano, potrebbe sembrare che il bambino bilingue ne conosca di meno, 50 > 27.
  • Ma se prendiamo in considerazione tutto il vocabolario del bambino bilingue, possiamo vedere che in realtà ne conosce di più, 54>50.

Questo non vuol dire che i bambini bilingui non possono avere ritardo o disturbo di linguaggio, solo che la probabilità di un disturbo di linguaggio è la stessa in bambini bilingui e monolingui.

Ma quindi, come capisco se mio figlio ha un ritardo di linguaggio?

I segni che potrebbero indicare un ritardo/disturbo di linguaggio sono:

  • Se il bambino non ha ancora detto le sue prime paroline (in nessuna delle due lingue) a 18 mesi
  • Se il bambino non ha almeno 50 parole (complessive) a 2 anni
  • Se il bambino non comincia a combinare due parole per formare frasi a 2.5 anni (ad esempio “mamma, pappa”)
  • Se il bambino non parla in frasi intorno ai 3 anni.

Nel caso in cui si riscontrano questi campanelli d’allarme, è consigliato rivolgersi a un logopedista che farà una valutazione del linguaggio, e deciderà se è il caso di intervenire sul linguaggio.

Contattami qui per una valutazione del linguaggio monolingue o bilingue.