Difficoltà di pronuncia:
quali sono le cause?
Chi non ama il modo di parlare dei bambini?
Dalle loro prime parole fino circa ai tre anni, è tipico che i bambini semplifichino le parole e che commettano alcuni errori nella loro pronuncia, soprattutto per le parole più difficili.
Sebbene questo sia comune nei primi anni di vita, queste semplificazioni e sostituzioni di suoni tipicamente regrediscono da sole man mano che il bambino cresce e diventa più familiare con i suoni del linguaggio.
Infatti, un bambino di 4-5 anni dovrebbe essere già capace di pronunciare quasi tutti i suoni della lingua italiana, ad eccezione dei suoni più difficili come la “R” ed i gruppi consonantici (“SP”, “PR”, ecc.).
In alcuni casi, però, queste difficoltà o difetti di pronuncia possono rimanere più a lungo, e a volte possono rimanere fino all’età adulta, rendendo il linguaggio meno comprensibile.
In questo caso, prendono il nome di Dislalie, o disturbi dello Speech.
Quali sono le cause di queste difficoltà?
I difetti di pronuncia possono essere causati da differenti fattori. In generale, le dislalie possono essere Organiche o Funzionali.
Dislalie Organiche
I difetti di pronuncia possono essere causati da alterazioni degli organi fonatori: la lingua, le labbra e il palato.
Questi sono alcuni degli organi che aiutano a trasformare l’aria in uscita dai polmoni in suoni:
- Le labbra formano i suoni P, B, F, V.
- La lingua contribuisce a una varietà di suoni tra cui ci sono T, D, S, SH.
- Il palato molle, o velo palatino, crea in collaborazione con labbra e lingua i suoni M e N.
Se uno o più di questi organi sono alterati, per esempio a causa di una Labiopalatoschisi, una malformazione o alterazione del morso dentale, un frenulo linguale corto, o semplicemente una riduzione del tono muscolare di lingua, labbra e velo palatino, i suoni non potranno essere prodotti correttamente.
Questi difetti di pronuncia possono prendere il nome di disturbo dell’articolazione.
Dislalie Funzionali
Ma i difetti di pronuncia possono esserci anche in bambini che non hanno nessun problema con i propri organi articolatori.
In questi casi, il bambino potrebbe sostituire un fonema ad un altro o omettere un fonema perché non riesce a distinguere i due suoni.
Un esempio di questo potrebbe essere il caso di bambini che dicono “Tasa” invece di “Casa”, oppure “Tane” invece di “Cane”.
In questo caso, il bambino ha sostituito il suono T al suono C e utilizza solo il fonema T per pronunciare entrambi i suoni.
Ci sono tante possibili cause di questa difficoltà, una di queste potrebbe essere la perdita uditiva nei primi anni di vita, causata da otiti ricorrenti ed accumulo di liquido nell’orecchio medio.
La perdita di udito non permette al bambino di sentire ed imparare la differenza tra due suoni, e potrebbe portarlo ad utilizzare nella pronuncia il suono più semplice.
Questi difetti di pronuncia possono prendere il nome di disturbo fonetico-fonologico.
Cosa posso fare per correggere i difetti di pronuncia?
Quando ci si trova davanti ad un bambino con difetti di pronuncia, è molto difficile capire quali siano le cause della difficoltà se non si è del mestiere.
La cosa migliore da fare, dunque, se sei preoccupato per lo sviluppo dei suoni del linguaggio del tuo bambino, è rivolgersi ad uno specialista: il logopedista, che in equipe multidisciplinare, vale a dire con l’aiuto dell’otorino, dell’audiologo, del foniatra o dell’odontoiatra, sarà in grado di diagnosticare un eventuale disturbo dell’articolazione o fonologico.
Dopo aver trattato la causa del disturbo (per esempio il frenulo corto, o le adenoidi ingrossate), il logopedista potrà intervenire sul linguaggio in modo da far regredire queste difficoltà nel minor tempo possibile.
Spero di aver fatto un po’ più di chiarezza per quanto riguarda i difetti di pronuncia, tuttavia se hai bisogno di ulteriori chiarificazioni puoi contattarmi qui!